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PIZZA - Il disco che tutti ci invidiano e imitano, la mia preferita quella alla Marinara.

La pizza è un prodotto gastronomico salato che consiste in un impasto a base di farina, acqua e lievito che viene spianato e condito tipicamente con pomodoro, mozzarella e altri ingredienti e cotto in un forno a legna. Originario della cucina napoletana, è oggi, insieme alla pasta, l'alimento italiano più conosciuto al mondo, quella alla Marinara la più difficile da interpretare.

Ananasso delle Hawaii e bacon canadese, carne di fagiano affumicato o ai tre caviali: nero rosso e dorato, un cerchio riformulabile all'infinito in cui si scrive l'ordine delle imbandigioni.

Un dettaglio per fare un po' di chiarezza in un mondo, quello della comunicazione, spesso confusionale e distratto.

Mi riferisco, per fare un esempio che probabilmente si potrebbe fare con tanti altri prodotti ai rincari possibili causa guerra in Ucraina.

Il grano che importiamo da quelle zone è quello tenero - quindi di tipo 0 - che si utilizza per la panificazione, pizza, pane ecc... se si vuole produrre la pasta, quella secca, serve quello di grano duro - doppio 0 - che notoriamente arriva in gran parte dal Canada, questo per dire che gli eventuali aumenti della pasta non sono di certo da imputare alla guerra ma bensì ai raccolti falcidiati dalla siccità che hanno coinvolto le piantagioni in quella zona.

SI PUO' MANGIARE: seduto ad un tavolo con delle posate meravigliose in un piatto colorato di ceramica, la puoi mangiare in piedi piegata su se stessa grondante di ripieno succulento, la puoi mangiare con le mani, seduto in un bar, allo stadio o in riva al mare mentre il tramonto si divora il giorno, in un prato pieno di fiori o in una fresca pineta d'estate, seduto su un grande sasso in un fiume mentre il sole infuoca le pietre oppure nel letto davanti alla televisione impugnando un grande calice di Barbera frizzante freddo, quasi ghiacciato -- mai potrò consumare una pizza accompagnata da lieviti anche nel bicchiere -- Alla napoletana, bassa, sottile e grande più del piatto, alla pala.

Negli ultimi vent'anni è migliorata grazie anche dall'arrivo di Google che ha dato a molti ragazzi la possibilità di avvicinati all'arte della panificazione ma soprattutto della lievitazione, che è il grande segreto di una buona pizza fatta a regola d'arte: lenta a basso contenuto di lievito e con farine adeguate per ogni tipologia, alcune pizzerie sono in grado di servirtela con quattro lievitazioni diverse e dai mille condimenti.

Si arriva a spendere anche €20 per una pizza Gourmet e spesso ne vale la pena, il primo segnale per capire se la pizza è stata fatta in maniera corretta è controllare quanto hai dormito la notte o se invece sei stato a cavalcioni della sedia in cucina a bere acqua dal frigorifero come uno che è appena rientrato dal deserto senza aver trovato oasi aperte, per cercare di neutralizzare la fermentazione della pasta nello stomaco.

Proprio internet da la possibilità, attraverso le fotografie, di capire o cercare di farlo, se la pizza corrisponderà alle nostre aspettative.

DOVE LA MANGIO

Quando voglio soddisfare la voglia di pizza devo andare a cercarla dove la fanno meglio, ognuno di noi ha i posti preferiti: se mi trovo a Bergamo città scelgo Mòrso, vicino a casa Pizzeria Azzurra a Spinone al Lago, se sono nelle zone di Legnano vado da Bruno De Rosa originario di Tramonti che alla Pizzeria Montegrigna sforna la pizza che preferisco dopo quella che mangio al Vomero da Enzo Coccia Pizzeria La Notizia, se siete sul Lago d'Iseo andate a trovare i ragazzi del centro sportivo di Riva di Solto che a parte il nome, "Just do Eat" servono una buona pizza, appena fuori dall'autostrada a Telgate BG trovate il Leone d'Oro.


©2022 Luca Scainelli

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