Gran pensatore, il pesce San Pietro
- luca scainelli
- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min
La tradizione vuole che il suo nome derivi dalle macchie scure presenti sui lati del suo corpo

Parlare di pesce quando siamo più predisposti a consumarne in gran quantità.
Quelli che mi leggono sanno che oltre ad avere passione velleitaria per la lettura, mi piace cucinare. Cerco le materie prime che reputo di qualità, mi metto ai fornelli.
Per il pesce, spesso ci vuole più tempo a pulirlo che a farlo cuocere - come quando prendo due kg di cozze di Cervia -.
Eviscerato appena pescato. Quando il pescivendolo me lo presenta è già pulito. Deve essere un pesce che pensa molto, un terzo del corpo lo prende la testa. E' solitario, si nutre di piccoli pesci. Il nome deriva dalla leggenda che narra come San Pietro in persona abbia lasciato le macchie scure sui lati del pesce con le dita mentre lo catturava. Queste macchie sono simili a impronte di pollice e sono state interpretate come un segno della mano di San Pietro. La leggenda vuole che abbia trovato una moneta d'argento nella bocca del pesce, che gli servì per pagare il tributo richiesto dal gabelliere per entrare nella città di Cafarnao. Vive sui fondali sabbiosi. Si fatica a trovare questo pesce al ristorante.

Risciacquo lo stomaco e lo riempio con uno spicchio di aglio, rosmarino e salvia. Lo stendo sulla teglia del forno e lo spennello con olio extravergine di oliva che ho aromatizzato con aglio. L'esemplare pesa 1,3 kg, in forno per venticinque minuti a 190°. Quando lo tolgo è perfetto, le pinne si sono rizzate e la carne è diventata di color madreperla. Essendo tutta testa stacco quello che riesco dalla lisca che, essendo di calibro grosso e con giusta cottura si stacca facilmente. Questo è un bel vantaggio perchè spesso con il pesce si diventa matti a eliminare le lische pericolose che si staccano e nascondono fra la carne.

che razzola nella sabbia. Ha un sapore intrigante, inafferrabile, gustoso alla propria maniera. Anche stavolta non ho messo olio per sentirne a pieno il sapore in bocca. L'ho accompagnato con patatine fritte, indivia cotta sulla brace e una mia ricetta a base di pomodorini, capperi, olive, cipolle.
©2025 Luca Scainelli
Comments