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Azzurra dal 1961 a Spinone al Lago Bergamo-un angolo di sapori


Calore, afa, code in autostrada e poi su verso il Monte Rosa.

L'aria diventa più frizzante e rinfresca, fra i monti coperti da nuvole minacciose, l'atmosfera è simile a quella delle giornate di restrizioni ma la gente in giro mi ricorda che quei giorni sono alle spalle.


Al ritorno, ormai vicino a casa, dove sta per iniziare il lago di Endine, nella provincia bergamasca, quello che nelle giornate più fredde dell'anno ghiaccia tanto da poterci pattinare sopra, e mentre dall'autoradio escono le note di "come è profondo il mare" di un inarrivabile Lucio Dalla, interrompo bruscamente il viaggio per parcheggiarmi davanti a una pizzeria, proprio sulla strada dove l'ultima volta che ci sono stato non lo ricordo nemmeno e un motivo ci sarà.

Sono stanco, non ho intenzione di arrivare a casa e come sempre, cominciare a spadellare, l'avventura mi piace e un po' titubante mi incammino.

La signora, gentile, facendomi sentire a mio agio mi fa scegliere un tavolino chiamandomi "tesoro" porge la lista delle pizze e si allontana. Non succede mai che quando vado in un posto nuovo, e ne giro tanti, mi chiamino cosi e la cosa lusinga, insomma; sono quei momenti dove l'autostima subisce un impennata improvvisa, che non guasta mai.


Ordino una di quelle pizze che vanno per la maggiore da quando i pizzaioli hanno scoperto l'esistenza della Mortadella e che la si può unire ad una burrata spolverizzata di pistacchio, lo definiscono tutti di Bronte, il pistacchio, peccato che la produzione sia molto bassa e di conseguenza non può andare a finire su tutte le pizze del mondo, ma fa niente è una riflessione personale.

Il bordo alto e soffice mi fa capire che il pizzaiolo ha capito come si fa per non essere uno dei tanti, tutto sommato è una pizza che si fa mangiare voracemente e senza indugi, l'unica mancanza sta nella sapidità dell'impasto.

Bella da vedere, la pizza, ambiente spartano e pulito, mangiando fuori ho subito la molestia del traffico che disturba le anime quiete, la prossima volta mangio dentro.

Il buono di questa farcitura è quello di mettere in bocca contemporaneamente pasta-burrata e mortadella con la granella di pistacchio, propongo un esperimento:

La burrata la frullerei in modo da fargli immagazzinare aria e poi la stenderei sul pomodoro a modi "pennellate" e adagerei sopra le fettazze di mortazza.

GULP

©2021 Luca Scainelli

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