Provate a vivere in una casa sporca e disordinata, (anche il disordine equivale a sporco),
Industriale, artigianale o agricola basta che sia “pulita”.
Scrive Matteo Zamorani Alzetta nel suo libro “Il racconto della birra” edito da Vallardi, è difficile dare delle etichette precise a questa bevanda fatta di cereali, acqua, luppolo e lievito. Scopro molte informazioni per gli appassionati della birra, chiamati “beer nerd” o “beer geek”, ma anche per me che la birra la bevo soprattutto nei periodi caldi e che nel bicchiere ricerco la freschezza e la leggerezza di un soffio di vento che mi tolga l’arsura. Mi ha illuminato sui metodi di produzione, naturale, alta, bassa fermentazione e sull’esistenza di un locale a Nembro in provincia di Bergamo, poco distante da casa mia, che non mancherà di essere visitato e quindi meta di una fresca bevuta. Verso la fine del libro spiega un argomento a me caro visto che riguarda il mestiere che frequento da venticinque anni.
Difficilmente se ne parla ma in tutte le attività quotidiane è presente, ci migliora la vita anche se non ci facciamo caso, diamo per scontato il fatto di essere circondati di profumi e pulito ma solo quando respiriamo odori sgradevoli o capitiamo in un locale sporco ci rendiamo conto della diversità, che a mio parere è abissale in quanto il pulito e l’ordine ci rendono felici o quantomeno aiutano ad esserlo.
Provate a vivere in una casa sporca e disordinata, (anche il disordine equivale a sporco), provate a lavorare in un ufficio dove i bagni non sono curati e ben profumati. Vogliamo esagerare, anche l’ordine e l’architettura di un territorio possono trasmettere la positività (pulito) oppure essere deprimenti (sporco). Andate a vedere dove sono cresciuti Larry Page e Sergey Brin, i creatori di Google e Mark Elliot Zuckerberg creatore di Facebook per tirare le conclusioni.
Ma veniamo al punto:
Scrive Matteo “La riuscita di una buona birra dipende dalla pulizia e dalla sanitizzazione di qualunque cosa entri in contatto con il mosto. Con il termine pulizia si intende la rimozione di materiale organico dalla strumentazione e dalle attrezzature mediante l’impiego di detergenti. La sanitizzazione si occupa invece di eliminare la maggior parte di agenti patogeni, come batteri e lieviti selvaggi”.
©2020 Luca Scainelli