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Finalmente nei locali pubblici, ritorna il giornale da sfogliare e il gioco delle carte


Anche la barista, se prima era burbera è diventata acidella e ha la scusa giusta per non dare corda ai clienti nascosta dietro la mascherita.

Ormai da troppo tempo il bar non è più accattivante, relegato ad una sorta di castigo “divino” triste, con quelle facce che ti guardano di sbieco se la mascherina non era perfettamente indossata, praticamente a rischio soffocamento, e poi che gusto c’è se al bar non puoi sfogliare, non leggere che è troppo impegnativo, al massimo i titoli, quelli più grandi, il tuo quotidiano di riferimento ma anche quello che trovi tanto non cambia nulla.


Anche la barista, se prima era burbera è diventata acidella e ha la scusa giusta per non dare corda ai clienti nascosta dietro la mascherita.


Ma i clienti al bar ci vanno per cercare un sorriso, un complimento una battuta che gli possa alleggerire la dura giornata che stanno vivendo e che vorrebbero che finisse il più velocemente possibile, se il caffè, come capita quasi sempre, fa schifo fanno finta di niente perché in cambio hanno avuto un sorriso che li aiuterà a portare a termine la giornata per ritornare a casa e fare quello che davvero gli interessa di più.


Quando al bar ci trovi un sorriso,  il cappuccino cremoso e una brioche che non ti “tappa” allora puoi dire di aver trovato un tesoro, quello di tutti i giorni che ti può far svoltare la giornata, anche fosse di venerdì diciassette.


©2020 Luca Scainelli

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