Materie prime di piccoli produttori con una infinita passione e amore per il proprio lavoro. Al Gigianca
Inizio della seconda decade anni duemila.
Gigi, Alessia e Giancarlo si "sposano", non li conosco ma penso che tutto sia nato da un sogno, aprire un locale dove servire del buon cibo.
Il compito del giornalista è quello di sondare il presente.
Ci metto piede per la prima volta in un giovedì qualsiasi, per essere Febbraio non fa poi nemmeno molto freddo - ignoro che da poco ci sono stati stravolgimenti fra i componenti della società .
La ragazza che mi accoglie, gentile, l'ambiente ordinato e, come sempre ci vuole, musica in sottofondo - vietato far mangiare la gente nel silenzio - mi guardo in giro, dalla "lista del cibo", che molti chiamano menu, scelgo i piatti che mi incuriosiscono di più.
Il carpaccio di zucca è fine, equilibrato nei sapori e gioca con le consistenze dei semi, che tostati sgranocchio amabilmente.
Gnocco di patate e sardina essiccata del Lago d'Iseo con verza. Il pesce non si vede ma si sente, al naso e al palato, gioca a confondersi con la verdura donando una sapidità -che è il sapore che rimane tolto il sale - equilibrata.
Di solito il dolce non lo assaggio ma oggi, in uno slancio di entusiasmo lo faccio. "La Smaiassa" fatto di mais e frutta secca, una goduria, anche qui non troppo dolce. Mi do un pizzicotto per realizzare che non è un sogno.
È facile parlare di rispetto della materia prima, più difficile rispettarla a livello pratico.
Non tutti se lo possono permettere, altrimenti sarebbero tutti cuochi. Andre ed Elisa possono parlare di rispetto. Interessante "il diritto di tappo" che da la possibilità di portarsi il vino da casa per stappare bottiglie indimenticabili.
Chiudo con un amaro fatto di spezie e cortecce e mi abbandono, vagamente consapevole, dello scorrere del tempo pensando alle parole di Tommaso Melilli quando dice "è difficile trovare qualcuno che racconti come nasce quell'alchimia che fa si che, ci sentiamo bene, e torniamo a casa un po' più felici di come siamo arrivati".
©2023 Luca Scainelli