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Immagine del redattoreluca scainelli

V edizione del Master Romagna Albana Docg -Ci sono andato, ecco come sono andate le cose

La presenza dell’Albana in Romagna è documentata a partire dal 1495, ma il suo nome, derivante da "albus", termine latino per "bianco", ci riporta a un’epoca romana in cui questa veniva considerata la migliore delle uve a bacca bianca.

SOGNANDO ALBANA

Arrivo su questo cocuzzolo dopo che la strada da pianeggiante e a curve, improvvisamente si mette a salire, ma tipo dirupo all' incontrario che quasi avrei paura a girarmi ma proseguo incerto e abbandonato dal navigatore che sul più bello si impalla facendomi rimpiangere le vecchie cartine, che quelle non ti tradivano mai; avevi solo bisogno di stenderle sul cofano della macchina ed eri a posto, me ne ricordo una che si teneva insieme con il nastro adesivo trasparente - sennò era un problema - ma in questi momenti le rimpiango, le cartine, perché spesso nei paesini il navigatore ti porta dove vuole lui e non dove vorresti andare tu, sembra che lo faccia apposta, come a dire: in un piccolo paesino non avrai mica bisogno di me? e ti saluta senza preavviso.

Il primo parcheggio libero lo occupo per proseguire a piedi, tanto mi dico; è un paesino.

Il bello arriva quando devo mettermi sulle tracce dell'alloggio che, gentilmente, il comune di Bertinoro mi ha messo a disposizione e anche stavolta il navigatore fa i capricci e incomincio a vagare da un posto all'altro senza meta, a un certo punto vedo uno che con in mano un vassoio di pasticcini si incammina verso una specie di villa e in silenzio lo seguo fino all'ingresso ma, il buon uomo dice che qui trattasi cose di chiesa. Sconsolato vago senza meta e decido di ritornare all'interno della Rocca per vedere se qualcuno abbia sbagliato a darmi indicazioni, infatti un signore ben vestito mi consiglia di ritornare su in cima alla gradinata che porta alle sale dei piani superiori e finalmente trovo una ragazza che mi conferma di essere arrivato nel posto giusto.

SALGO IN STANZA

Dopo che una ragazza, che fa bene il proprio lavoro, mi ha consegnato la chiave della stanza che si trova all'interno della Rocca medioevale di Bertinoro mi incammino lungo il corridoio che trasuda passioni, ansie, amori, epidemie, carestie e guerre: il rumore delle scarpe sul pavimento, lo sguardo si perde guardando da finestre che si aprono sul panorama da vertigine: immagino streghe, porte che sbattono, vento freddo e sibilante, che però mi fanno sentire vivo aggrappato alla valigia che trasporto verso l'ingresso della stanza, godendo di ogni attimo di solitudine e sentendomi come il Macbeth di Shakespeare "La vita è come un ombra che cammina, un povero attore che si agita e si pavoneggia sul palco per la sua ora, poi sparisce e non se ne sa più niente. È il racconto narrato da un idiota, pieno di strepiti e furore, significante niente"


LA CENA NELLA ROCCA

Ventotto giovani camerieri, dieci cuochi, otto sommelier per regalare una cena ben fatta, peccato per i piatti in simil cartone, (forza maggiore)riuscire a servire in tempo reale cento persone non è roba da poco.

La brigata dell'Artusi si è mossa in perfetta sincronia, ognuno ha svolto il proprio compito con poche sbavature, si parte con un uovo originale, servito con scorza di 🍋 candito, minestra di maltagliati con fagioli, polenta morbida con ragù di salsiccia, spezzato di vitella al sangiovese per chiudere con uno zuccotto buono e anche scenografico. Tutte le portate sono state ben fatte, non è facile servire del buon cibo in poco tempo e per cento persone suddivise in due sale.

UOVO CBT con fonduta di fossa, tartufo e limone candito


Durante la cena preparata dal cuoco capo della brigata Casa Artusi a un certo punto vengono ringraziati i ragazzi per il fatto di aver rinunciato al sabato sera per fare il servizio:

Forse chi ha parlato si è dimenticato che i ragazzi dell'accademia artusiana hanno scelto una scuola che se va bene li porterà a lavorare quando gli altri riposano, casomai andavano elogiati per il fatto di aver fatto una scelta contro corrente, a molti sembrerà strano ma è chiaro che se decidi di fare il cuoco o di servire ai tavoli di un ristorante quello sarà il destino non c'è nulla di eroico, è una missione.

Minestra di maltagliati con fagioli

Polenta morbida con ragù di salsiccia e vaccino stagionato 9 mesi

Spezzato di vitella al sangiovese su cremoso di patate e delizie del sottobosco

Zuccotto


LA DEGUSTAZIONE

Colore giallo paglierino con intensi riflessi dorati. Al naso è un vino molto intenso e fine, grandi note fruttate, floreali e speziate.

E' bello sedersi davanti a calici vuoti che si riempiono raccontati da Vitaliano Marchi AIS Romagna.

Assaggio e scrivo quello che sento in ordine di assaggio.

1- Fattoria Monticino Rosso Imola -frutto buono

2- Tre Monti Imola botritis -molto buono

3- Marta Valpiana castrocaro 💐 -ni

4- Agricola Fiorentini castrocaro albicocca -ni

5-Tenuta Santa Lucia mercato saraceno albarara 2018 PER ME IL MIGLIORE DELLA SERIE

6-Tenuta Diavoletto Bertinoro -Piaciuto

7-Tenuta La Viola Bertinoro -ni

8-Tenuta La Viola Bertinoro anfore 60 giorni sulle bucce -Molto buono

Gli otto vini assaggiati

Vitaliano Marchi Ais Romagna


LA SFIDA FRA I SOMMELIER (in vetta un toscano)

Bertinoro Fc (4 ottobre 2021) Nella ex chiesa di San Silvestro, piena per l'occasione, si sfidano i sommelier più bravi (17) arrivati da tutta Italia per contendersi il titolo e il premio finale per il nuovo ambasciatore dell'Albana, vitigno bianco principe della Romagna.

La tensione è alta, il pubblico curioso e vocifera commenti, i sommelier si sfidano utilizzando il proprio bagaglio enoico, cercando di mantenere la freddezza che in questi casi aiuta, ma non deve diventare troppo distaccata dal contesto visto che la sfida consiste nel simulare un servizio al ristorante, si capisce chi è più abituato a presentare e a parlare di vino oltre che a berne: non si può essere bravi sommelier senza consumare giornalmente vino di varie tipologie.



La finale se la giocano: Luca Matarazzo (Salerno), Natalia Mochi (Montecatini), Costanzo Benedetta (Arezzo) e Massimo Tortora (Livorno) al cospetto dei vertici dell'associazione Ais capitanati dal Presidente nazionale Antonello Maietta, Roberto Giorgini (presidente Ais Romagna), Antonello Maietta (Presidente Ais nazionale), Simone Loguercio (migliore sommelier d’Italia 2018 e componente Ais nazionale concorsi), Giancarlo Mondini (Ais Romagna), Andrè Senoner (vincitore Master 2020), Mauro Sirri (Vice Presidente Consorzio Vini di Romagna), Pierluigi Zama (Presidente Assoenologi Romagna).


Il testa a testa fra Luca Matarazzo e Massimo Tortora vede avanti il secondo per un solo punto, il Matarazzo, molto gradevole nel decantare di vino si è fatto travolgere dall'essere il più bravo di tutti sottovalutando le basi di un buon servizio al tavolo.



©2021 Luca Scainelli


I vincitori del Master Romagna Albana

Edizione 2017: Marco Casadei (Romagna);

Edizione 2018: Carlo Pagano (Molise);

Edizione 2019: Gilles Coffi Degboe (Romagna);

Edizione 2020: Andrè Senoner (Trentino Alto Adige).

Edizione 2021: Massimo Tortora (Toscana).

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