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Luca Scainelli - Una giornata di Relax all' Hotel Ristorante Miranda

Vi racconto una bella giornata sul Lago D'Iseo fra sole, acqua, ulivi, fiori, cibo, vino e spensieratezza.


ARRIVO


Prendersi del tempo, quante volte c'è lo proponiamo, magari perché stanchi, annoiati oppure arrabbiati in cerca di pezzi di serenità.

Ma il tempo, come scrive Borges "è la sostanza di cui son fatto. Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume; è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre; è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco " volersi bene per godere di ogni istante che ci sta davanti perché l'unico tempo che abbiamo sta nel futuro come sostiene Heidegger.


IL CUOCO


Oggi mi voglio bene e sto andando a trovare Sergio che sul lago d'Iseo, Riva di Solto in provincia di Bergamo, ha creato una zona benessere con sauna, piscina e idromassaggio all'interno dello storico Hotel-Ristorante Miranda.

Arrivo che è pomeriggio inoltrato e Sergio mi accoglie facendomi sentire subito a mio agio: mi da la chiave della stanza a me riservata che utilizzerò per prepararmi a vivere momenti di vero relax nella zona appena terminata; mi da anche la lista di tutto quello che assaggerò, dall'aperitivo alla cena e i miei occhi si illuminano nel vedere che fra i vini che mi farà assaggiare ce né uno di cui conosco il produttore e che da anni va contro corrente: Vigneti Massa, lui, Walter è stato il primo a sperimentare il tappo a vite con risultati che ho avuto modo di verificare proprio a Brescia durante una degustazione organizzata da Alessandro che conduce con voglia e passione AIS (associazione Italiana Sommelier ) della città.

Quando si parla di Timorasso-Derthona lui è il punto di riferimento e stasera assaggerò una delle sue bottiglie.


BENESSERE


Prima di salire in camera vado a dare un'occhiata in cucina dove so esserci l'artefice del successo decennale di questo posto -- non mi piace la parola francese -- preferisco Cuoco (altamente qualificato) Pasquale Spampatti che risponde alle domande che gli faccio a raffica pur continuando a fare il suo lavoro, lo contraddistingue l'umiltà dei sapienti, mi faccio raccontare da dove provengono le materie prime partendo dalle verdure, farine, riso, formaggi e carne e trovo che si è trovato un giusto compromesso fra quantità, qualità e continuità, la cucina è ordinata e pulita, ogni cosa al proprio posto con precisione maniacale.


RELAX

Ascensore, primo piano, camera 102.

Aprendo la porta il profumo di pulito mi viene incontro, la stanza è ben fatta e ordinata mentre in bagno non c'è niente fuori posto, nemmeno un capello o una cimice.

Non è spaziosa, come capita spesso negli hotels, ma c'è tutto quello che deve esserci per riposare.

Mi metto l'accappatoio e le ciabatte, mi precipito verso la zona benessere.

Ci arrivo attraverso un percorso ricco di fiori e piante aromatiche, guardandomi in giro il lago brilla alla luce viva dei primi giorni di Giugno -- penso che momenti come questo andrebbero programmati più spesso --- ma intanto mi godo l'abbraccio caldo della sauna che, affacciata sul lago, mi apre la mente: mi ricordo le giornate al mare in tempi in cui mio papà si faceva sotterrare nella sabbia riminese fino alla gola, di quando partiva "tipo il film dolce vita" con la vespa portando a spasso mia sorella, tutta ricci e sorrisi, per i paesi di Parre e Premolo.

Le gocce di sudore mi scendono fino ai piedi e dopo dieci minuti è il momento di uscire per raggiungere l'idromassaggio, più in basso verso la piscina che raggiungo percorrendo una scaletta mentre mi godo il panorama.

Mi immergo nell'idromassaggio mentre Sergio mi porta un calice di bollicine bresciane -- mi sento come un nababbo, le bolle la fanno da padrone: nel calice rinfrescano e solleticano la gola mentre le altre mi muovono i muscoli in un susseguirsi di sensazioni che vorresti non finissero mai.

Un sorso di vino, uno sguardo all'orizzonte verso il lago che sormontato dall'isola lacustre più grande d'Europa mi stimola pensieri gentili: mi ricordo quando il lago era segnato di arancione grazie all'opera di Christo che riuscì a creare un evento straordinario e irripetibile che ancora ricordo con piacere e che ha dato slancio al turismo qui sul lago.

È tempo di sgocciolare, rimettere l'accappatoio e salire appena sopra dove mi aspetta un aperitivo sempre fronte lago.

Rilassato sprofondo nel Pouf XXL mentre Sergio mi porta un vassoio con vino, culaccia, violino di capra, formaggio stagionato nella paglia e pizza fritta che mangio in beata solitudine mentre uccelli e farfalle colorati volano -- quando vedo farfalle o coccinelle penso sempre che portano fortuna ---

Sento gente che si sta godendo un aperitivo gioioso in attesa della cena che festeggerà un evento importante.


E' TEMPO DI CENA

La parte conclusiva di questa giornata di relax è la cena che è servita da Sergio nella parte esterna, che è come essere in terrazza: si vede il lago e gli ulivi, i tavoli sono ben disposti e c'è aria di festa, tutti i ragazzi che servono ai tavoli sono ben istruiti; mi sembra un'ottima partenza per quello che sarà l'assaggio del menù degustazione del ristorante Miranda.

Di solito al ristorante i piatti che si ricordano di più sono: il primo e l'ultimo, mi viene portata una crocchetta di crostacei all'aglio -- tutto il cibo fritto ha la tendenza ad essere "più buono" -- mi piace la strategia di partire subito con il botto: la crocchetta è di quelle che si fanno ricordare, poi io amo l'aglio che qui è ben dosato.



Arriva la tartare di tonno rosso, bufala, cipolla caramellata e cocunci (frutto della pianta dei capperi).

Il piatto è molto bello da vedere che quasi è un peccato distruggerne gli elementi ma sono qui per assaggiare, dopo una crocchetta così saporita questo piatto rimane più delicato, a tratti impercettibile ma nell'insieme bene eseguito.

In abbinamento ho bevuto il Greco di tufo delle cantine Di Marzo che grazie alle note di pesca gialla e pietra focaia mi ha soddisfatto.


Arrivano "Le Selvagge" uova da galline ruspanti impanate e fritte con taleggio, asparagi e tartufo nero: l'uovo è una delizia accompagnato dal taleggio che gli da sapidità perpetua, fanno da sottofondo gradito l'asparago e il tartufo.

Nel bicchiere accompagnano le bollicine, metodo classico di Mosnel da Camignone in Franciacorta che pulisce la bocca dopo un piatto ricco di sapori.


Sono ghiotto di risotto, lo cucino spesso, qui la materia prima è fra le migliori in commercio --- vedere alla voce "Riseria San massimo" Groppello Cairoli in provincia di Pavia, mi viene servito al pesto gentile - senza aglio - con tartare di branzino e uova di trota: qui gli elementi sono perfettamente equilibrati, uno completa l'altro per un piatto super che mi stupisce perché è saporito e persistente pur essendo fatto con alimenti delicati.

Il vino in abbinamento è il Pigato I-S Cianchi non filtrato.



La serata scorre e il sole se né andato da un po': è la volta dello spaghettone Felicetti mantecato con burro di malga, acciughe del cantabrico e scorza di limone. Anche questo piatto appaga gli occhi e la mantecatura è perfetta, avrei sciolto qualche acciuga con il burro per rendere più omegeneo il sapore.

Nel bicchiere il Derthona di Walter Massa che non delude mai: fresco dall'acidità golosa lo si beve volentieri.


Quando il cibo è preparato bene, anche se mangio più del solito non avverto la pesantezza e a questo punto parliamo di tecnica nella preparazione della pecora Gigante bergamasca che molti non conoscono e che qui mi viene servita cotta a bassa temperatura e per lungo tempo: il risultato è una carne che sembra un tonno, saporita, delicata e impreziosita da un pure di patate al burro con una riduzione di Valcalepio che trovo anche nel bicchiere ed è quello di Castello degli Angeli Barbariccia fatto con Cabernet Sauvignon e Merlot.



Il gran finale tocca ad un semifreddo al fiordilatte e amarene abbinato ad un calice di Aruna 2015 della cantina Kurtatsch Kellerei che lo produce a Cortaccia Sulla Strada Del Vino a Bolzano, una Cuvèe di Gewürztraminer e Moscato Giallo, delizioso anche da meditazione.



Ormai perso a rincorrere tutte le sensazioni che ho avuto durante la giornata concludo prendendo come spunto le parole di Roberta Schira, grande conoscitrice di cibo e tutto quello che gli gira intorno " l'esperienza gastronomica non è fatta solo di cibo " ma di tutto quello che lo circonda, oggi all'Hotel Ristorante Miranda anche il contorno mi ha convinto e mentre sto finendo di scrivere penso che avrei potuto scattare anche qualche fotografia con tutta la brigata ma non volevo interrompere l'incanto della giornata, mi rifarò la prossima volta.


©2022 Luca Scainelli

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