top of page

Cena in vigna | Azienda Agricola Calatroni

L’azienda Calatroni nasce dal sogno di Luigi Calatroni che nel 1964, dopo aver coltivato quei vigneti di pinot nero come mezzadro, finalmente riuscì a farli diventare “suoi figli”

Poi a camminar fra le vigne ci provi gusto, e mentre si fa sera lungo i filari vigorosi e carichi di uva nuova, in lontananza, sotto un grande albero, la tavola ben apparecchiata aspetta ospiti enoici, di quelli che sfidando la calura estiva e hanno voglia di star bene, ma d'altronde gli amici dell' AIS , in questo caso di Pavia grazie a Miriam, sanno dove abitano le cose fatte bene e se ne fanno vanto.

Sono salito in collina e mi trovo a Montecalvo Versiggia in provincia di Pavia per una cena/degustazione in vigna ed ho appena ascoltato, rapito, Cristian Calatroni parlar di vino e territorio come pochi sanno fare. Qui è terra calcarea e terra di Pinot Nero che arriva dalla Francia, grazie al conte Augusto Giorgi di Vistarino attorno al 1860 arrivando fino a noi con i suoi 3.000 ettari, fa dell'Oltrepò Pavese il maggiore produttore Italico. Come aperitivo mi bevo una Cuvèe metodo classico Pinot64, fresco dal profumo di crosta di pane, come si suol dire, persistente accompagna frittatine morbide e leggere.

Camminando fra i filari arriviamo sotto le falde di un grande albero, che protegge, a ridosso dei vigneti assaggiamo: Variazione di Battuta di manzo con salsa allo zafferano bio di Poggio Ferrato e raspadura; con uovo di quaglia di Cascina Sabbione e tartufo nero della Valle Staffora; con riduzione balsamica di Perorossino e senape, una delizia, mentre i raggi del sole, abbassandosi si infilano fra le foglie e l'uva creando giochi di luce e ombre, e anticipando la sera che pian piano ruba al giorno la luce.

Intanto nel secondo bicchiere si insinua, grazie alla mano di Cristian, un Poggio del duca Pas Dosè Millesimato, il mio preferito, grazie ad una freschezza che non smetti di stupire, che accompagna perfettamente un risotto Carnaroli sfumato al Campo Dottore, erbe fini e limone (che avrei evitato) il limone.

E' la volta di un piatto con: Picanha oltrepadana a cottura lenta con julienne di zucchine, melone e anguria; il melone, l'anguria e la carne, mangiati contemporaneamente sono squisiti che accompagno al NorEma Rosè Extra Brut fatto con Pinot Nero, metodo classico frutto di una "macerazione da sgrondatura".

E fra le ombre della sera che si fa notte, chiudiamo con una mousse al cioccolato bianco e pesca di Volpedo accompagnata da Moscato.


©2021 Luca Scainelli

bottom of page