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Cosa e dove mangiare Una tappa gastronomica a Torino alla antica “Trattoria Valenza”



Sono a Orbassano in provincia di Torino in Piemonte e si avvicina il mezzogiorno.

Dopo pranzo ho un appuntamento ad Alpignano quindi ho tempo per pranzare in una delle trattorie che amo nella zona di Torino, dista ventidue chilometri da dove mi trovo.

Prendo l’autostrada ed esco a Torino ovest verso il centro, passo un po’ di semafori circondato da case popolari, parcheggio come posso in divieto di sosta ma non c’è un buco nemmeno a pagare e dopo 2 minuti a piedi intravedo l’ingresso della Trattoria Valenza.

Mi accomodo e sembra di essere in famiglia

Le luci soffuse mi fanno dubitare che sia aperto, ma indugio.  All’entrata ad alta voce grido “permesso siete aperti?” In un tavolino stanno mangiando in quattro, conversando amabilmente. Uno dei quattro è Luca, figlio dei due titolari storici che da più di quarant’anni gestiscono con passione questa trattoria, la mamma ancora ai fornelli nonostante gli ottant’anni peraltro portati benissimo, il padre fa il personaggio intrattenendo con il piglio da casanova.

Mi accomodo e sembra di essere in famiglia perché ogni tanto arriva un figlio, poi arriva il nonno, poi arriva un altro figlio, praticamente è come essere a casa. Si mangia quello che è stato preparato in giornata con il menu scritto su foglio bianco. Peccato per le verze che sono finite nel fine settimana.


Atmosfera d’altri tempi dove il tempo sembra si sia fermato negli ottanta, stessi tavoli e sedie di legno, stessi quadri. Luca mi dice che il pavimento si è gonfiato e sta aspettando il proprietario dei muri che lo faccia sistemare proprio perché quando mi siedo  il tavolo è zoppo. Per andare al bagno te lo devi cercare perché rimane veramente sul retro bottega, devi prima farti strada fra una porta anti scasso poi tre scalini che scendono un corridoio e in fondo dove non vedi la luce intuisci che dietro a quella porta c’è il bagno. Dei muratori stanno facendo una sorta di ristrutturazione. 


Ordino un quartino di Barbera della casa e i peperoni con la bagna cauda che mangio con del pane appena affettato, croccante e dall’anima soffice.


La cosa che mi piace sempre  è quella di ascoltare il titolare che accoglie i clienti chiamandoli per nome

Intanto il locale comincia a riempirsi, arrivano in tanti, anche una giapponese carina che si siede in un angolo e mentre ordina sottolinea di essere vegetariana ma che un bicchiere di vino non disdegna, arriva anche una compagnia di quattro signori attempati che decidono, nonostante la temperatura fresca, di mangiare fuori, praticamente sulla strada dove Luca ha appena messo gli ombrelloni lavati ad asciugare perché ormai la stagione è finita.


La cosa che mi piace sempre  è quella di ascoltare il titolare che accoglie i clienti chiamandoli per nome, li saluta, fa battute e poi si siede a scambiare quattro chiacchiere mentre raccoglie l’ordinazione.


E’ il momento dello spezzatino con salsiccia, il piatto è leggero profumato e gustoso, poi ordino morbide fette di lardo spolverizzato di pepe, si scioglie in bocca e vorresti mangiarne all’infinito.


Dopo una buonissima Bonnet, dolce tipico che qui fanno da sempre a base di cioccolato, chiudo con il “Bicerin” più buono di tutta la città di Torino. La ricetta è segreta, si sente profumo intenso di limone e di liquore tipo irish cream, il caffè va giù che è un piacere, tanto è vero che ne ordino un altro per chiudere in bellezza il pranzo di oggi alla Trattoria Valencia. Vado alla cassa e pago €20 per tutto quello che ho mangiato e bevuto e me ne vado soddisfatto promettendo di ritornare al più presto.

Dimenticavo: nel frattempo accanto a me si era seduto un francese che parlava molto bene l’italiano al quale ho consigliato assolutamente di chiudere il pranzo con il “Bicerin”.



Antica Trattoria Valenza dove trovare ricette piemontesi casarecce in un locale informale tra arredi di legno, orologi a pendolo e tovaglie a quadri.



©2020 Luca Scainelli

 

Trattoria Valenza Via Borgo Dora, 39    a Torino Telefono: 011 521 3914

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