Monte Carlo, talvolta riportata come Montecarlo, è la parte più centrale della città-Stato del Principato di Monaco, di cui costituisce uno dei quattro quartieri tradizionali. Confina a nord-est con i quartieri Larvotto e La Rousse/Saint Roman, a sud con i quartieri La Condamine e a ovest con Saint Michel.
Qui un appartamento può costare oltre 100 mila euro al metro quadrato - rustico.
Una dimensione parallela avvolta in una specie di favola dove la carrozza non si trasforma in zucca ma in: Rols Rois, Range Rover, Ferrari di ogni modello e colore, Bantley dalle linee sinuose, Aston Martin guidate da bionde mozzafiato - alcune anche meno mozzafiato, evidentemente sono state apprezzate per la testa, come per dire che non possa esistere l'essere perfetto.
Se la signora sul superyacht ormeggiato al largo si è dimenticata le ciabatte, precipita con tutta la famiglia più il cane seguita dalla cameriera - dall'atteggiamento di una che è in un posto dove non dovrebbe essere - nel negozio di Chianel per sceglierne un paio all'ultimo grido, con le piume.
Per la strada le signore vestono solo Armani, Chanel, Dolce & Gabbana Gucci. Le donne, sottili nell'aspetto, mi fanno pensare che qui si spende molto nell'abbigliamento e nelle auto, meno nel cibo.
Vedo negozi "rari" : Cesare Attolini -camice, Bottega Veneta -borse, Bucheron, Lanvin Hermes, Chanel, Louboutin, Hotel the paris, Fairmont, Hermitage, Cartie, Rolex pronta consegna.
Il paesaggio è abbastanza deludente se paragonato anche solo a Mentone che è a pochi chilometri.
Passeggio, nell'aria si respirano soldi, è questo che fa di Monte Carlo un posto ambito, in particolare per chi ha disponibilità illimitata e vuole contenere il pagamento delle tasse.
Basta pensare che per la residenza serve un conto bancario con almeno un milione di euro disponibili, un appartamento e il benestare del principe, bisogna anche dimostrare la capacità di poter mantenere un'eventuale moglie. Gli italiani residenti sono circa tremila, altrettanti fanno i frontalieri.
A pranzo il ristorante, non uno qualsiasi, Louis XV Alain Ducasse dove lo chef Emmanuel Pilon vi serve un primo piatto, una selezione di formaggi e il dolce.
Se non hai sete il costo è di €190, se vuoi due calici di vino €240.
Se per qualche motivo si arriva per cena i prezzi raddoppiano.
Anche qui non manca il panino della emme gialla ma si possono trovare bar che tentano di servire piatti all'italiana, le specialità sono per la maggior parte fatte di stoccafisso e verdure.
Il fatto che qui tutto si svolge in maniera verticale mi da vertigine, gli appartamenti non sono nemmeno sempre arredati con buon gusto - ognuno con i soldi ci fa quello che vuole - non tutti hanno la vista sul mare ma solo per il fatto di essere in questo golfo hanno un valore da capogiro.
I miliardari si sono ritagliati un pezzo di terra per trovarsi fra di loro senza intrusi, serviti e riveriti.
Concludo il mio viaggio cenando in un ristorante di Mentone. Square Vittoria, gestito da napoletani e sempre pieno propone pizza e un menù fatto di alcuni piatti presi dalla grande cucina - la migliore di tutte - napoletana. Non grido al miracolo e mi gusto la alici fritte con una bottiglia di vino rosato casalingo.
©2023 Luca Scainelli