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Luigi Ghirri (Niente di antico sotto il sole) pagina69

Il debutto di questo spazio dedicato ai libri parte con uno dei miei autori preferiti che normalmente scattava fotografie.

Racconta una leggenda che Re Mida rifiuta l'amore di una fata. Attratto dal mondo che gli sta intorno, abbandona la fata, questa lo maledice con le seguenti parole: <<Che diventi oro tutto ciò che toccano le tue mani>>. Mida se ne va e presto si accorge che non può amare nessuno. Un giorno, innamoratosi di una donna, disperato perché non può avvicinarsi avvicinarla si abbandona a questi pensieri:<< La mia vita possiede soltanto istanti e questi istanti rappresentano qualcosa soltanto perché io aspetto che da essi prenda forma la vita. Ma il giorno della mia vita non giunge mai. Per me le cose gli uomini sono soltanto belli; alla mia vita fu concessa soltanto la vista, niente può avere parte in niente. La mia vita e come una statua d'oro, è separata da tutto, non ha passato e non ha futuro...>>.

Questo potrebbe essere preso come simbolico per molti processi espressivi dell'uomo d'oggi, ma pare estremamente preciso se pensiamo al magico potere della macchina fotografica, moderno Re Mida per vedere - registrare - trasformare tutto il mondo visibile. Il campionario per un'archeologia del futuro, della nostra epoca, è diventato uno strato opaco e denso di immagini, che si sovrappongono alla realtà, e a se stesse, in maniera tale da rendere difficile leggere qualcosa. Come a Mida non era possibile avvicinare la realtà perchè tutto si trasformava, così oggi, la realtà si è già tutta trasformata.


Luigi Ghirri


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