Qui nasce la famosa focaccia di Recco, condita con formaggio filante fa ingolosire il mondo. Libro

Poi ci sono le misteriose e magiche "sette erbe" che costituiscono il "preboggion" da tritare:
cicerbita
talegua
pimpinella
dente di cane
borragine
bietola
prezzemolo
Come sarebbe bello trovare ristoratori che si dedicano alla raccolta delle erbe commestibili per metterle nei ravioli o nelle salse.
Si può sognare tempi in cui "Da O Vittorio" si giocava a bocce, si beveva buon vino e si gustava la cucina della Marinin che preparava piatti di stagione con prodotti dell'orto.

Nel libro trovo tante situazioni che oggi sono state rese impossibili, dalla burocrazia e dall'illusione del rischio zero, come se nel vivere non esistesse la fatalità, vanificando "il sogno" che dà forza e coraggio di osare per costruirsi un futuro migliore -qualcuno la chiama pazzia-.

Il piacere dei giovani camerieri che finivano di lavorare alle tre, quattro di notte, e avevano ancora l'energia per andare al night a Rapallo, proseguire la nottata, fare la colazione e presentarsi al lavoro puntuali alle otto del mattino.
Il mito del dopoteatro, in piena Belle Époque, fatto di spuntini notturni, preparati dagli osti recchesi per facoltosi signori in arrivo da Genova in carrozza.

I due "giganti buoni" Gianni e Vittorio, hanno assorbito e rielaborato la sapienza di quattro generazioni, dai tempi in cui il pesce veniva servito fritto o bollito fino a riproporre piatti che altrimenti sarebbero stati dimenticati come i corzetti, cuculli, panisse dando vita ad una tavola popolare e aristocratica.
Sogno gli anni cinquanta, quando da O Vittorio, alla chiusura si spostavano i tavoli e si incominciava a ballare a ritmo di Mambo, Cha Cha Cha, Rumba e Calypso.
Da O' Vittorio
Renzo Tebano
L'eredità dei sapori
Editore De Ferrari
©2023 Luca Scainelli
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