luca scainelli
18 apr 20222 min
Aggiornato il: 19 apr 2022
Da Rovigo direzione Venezia, uno dei paesi del circondario, Mardimago, è qui che la famiglia Lucchin si è trasferita portando con sé la sapienza di fare la ristorazione come piace a me: zero fronzoli, sostanza, umiltà che nasce dal saper fare e la concretezza che si riversa in tutti i piatti che Andrea e famiglia mi servono.
L'ambiente è semplice, qui non si vuole stupire con effetti speciali ma si va al concreto, lo stesso stile che avevo trovato quando erano a Rovigo città.
I piatti parlano solo a vederli - dovrebbero essere sempre cosi - pare ti sorridono stuzzicandoti con i profumi, a volte gentili, quelli delle coste spolverate di cannella, purè all'acqua, finocchio al formaggio, taccole con acciuga, più antichi e viscerali quando con la forchetta arrotolo le tagliatelle al sugo di frattaglie e poi, come sulle montagne russe la dolcezza amara degli asparagi:
crudi, bolliti e fritti, si sale di nuovo quando arriva il fegato alla veneziana che per mantenerne la forza olfattiva e saporosa viene appena scottato lontano dalle cipolle - di solito sono proprio le cipolle ad addolcire il fegato - così facendo si distingue da una parte la dolcezza, mentre il fegato si esprime in solitaria soddisfando i palati più esigenti che vogliono capire cosa era la ricetta primordiale di questo piatto antico.
Anche il baccalà e gli spaghetti di zucchine ho assaggiato, passando poi all'abbinamento di carciofi fritti con gin tonic - difficile da decifrare -
La cena parte con un piccolo arancino adagiato su degli schioppettini frullati e si chiude con un semifreddo alle nocciole con fonduta di cioccolato.
©2022 Luca Scainelli